Due sacerdoti sono stati arrestati in Calabria per minacce mafiose e messaggi hard. Una nuova bufera si abbatte sulla Chiesa.
ROMA – Nuova bufera sulla Chiesa. Due sacerdoti sono stati arrestati in Calabria per legami con la ‘Ndrangheta. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i preti facevano delle pressioni per ottenere la restituzione immediata di un debito altrimenti facevano intervenire dei parenti mafiosi di uno dei due.
In manette sono finiti il segretario del vescovo di Mileto e il reggente della Chiesa Madonna del Rosario di Tropea. Ma non solo le minacce mafiose. Il primo, infatti, avrebbe messo gli occhi su una delle figlie dell’uomo, invalida per una grave forma di epilessia. Con lei è iniziata una fitta corrispondenza che non aveva certamente carattere spirituale. I due preti andranno a processo con il Papa che potrebbe decidere di esonerarli dal servizio.
Pedofilia nella Chiesa, due sacerdoti arrestati
E’ stato fermato a Roma il sacerdote americano accusato di pedofilia nel 2006. L’uomo era stato condannato tre anni prima per violenza sessuali su minorenni ma successivamente il mandato di custodia cautelare è stato emesso nel 2006. Il prete da quel momento aveva fatto perdere le sue tracce fino al 24 maggio 2019 quando si è presentato in un centro di accoglienza della Capitale. Il documento non ha convinto i volontari che hanno chiamato i carabinieri. Riconosciuto il sacerdote è stato arrestato.
Presunti abusi ad Aversa – Un altro prete è stato sospeso ad Aversa con l’accusa di abusi su un minore. Il vescovo ha preso la decisione dopo la denuncia di alcuni fedeli della Parrocchia. Sulla vicenda sono iniziate delle indagini dei carabinieri per capire meglio l’episodio ed eventualmente aprire un’inchiesta sul parroco che al momento non può esercitare la propria professione. Un nuovo caso di abuso che scuote il mondo cattolico visto che in passato sono stati registrati altri eventi simili in Italia e non solo.
